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TEATRO DI FIGURA

Il Teatro di Figura, nelle sue differenti espressioni, è un linguaggio teatrale antichissimo che comprende tutte le forme di spettacolo che si avvalgono di oggetti e figure. La mano, la voce e il corpo tutto dell’animatore accompagnano e danno impulso vitale alla figura, la animano.

Appartengono al Teatro di figura, nel mondo, tecniche di costruzione, di animazione e repertori differenti fra loro: marionette, burattini, pupi, pupazzi a mano vera, mappets, pupazzi da parata, pupazzi da tavolo, marottes, oggetti, ombre, silhouettes, disegni articolati, bunraku, lambe lambe…

Le figure si possono animare, semplificando, dall’alto (marionette e pupi), dal basso (burattini, pupazzi), da tavolo (oggetti). L’animazione può avvenire in baracca tradizionale e non, con uso dello spazio teatrale aperto, su nero, a vista, con tecnica mista.

Il Teatro di Figura, linguaggio multidisciplinare fra arte e artigianato, oggi è molto eclettico e spazia dalla commedia alla tragedia, dal teatro dell’assurdo a quello politico, dalla farsa al racconto popolare, dal teatro musicale a quello lirico. Ma poiché le figure hanno come prerogativa espressiva il movimento (che ne determina ritmo ed efficacia) è importante, a seconda di cosa e di come si vuol raccontare, scegliere fra le diverse tecniche di costruzione e manipolative a disposizione.

Il carattere internazionale, le componenti multidisciplinari, la natura popolare e, nello stesso tempo, molto profonda del Teatro di Figura sono in grado di creare, dal primo contatto, relazioni forti e dirette con il pubblico.

Per la sua immediatezza è spesso utilizzato con i bambini/e, per favorire l’emergere di vissuti e quale tramite relazionale e comunicativo nel lavoro con persone con disabilità.