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Radici

Miti delle origini

Spettacolo rivolto ai bambini e alle bambine 3/7 anni

in scena Paola Bassani e Patrizia Borromeo

Testo e regia Ignazio Cavarretta
Materiali di scena Paola Bassani
Scenografia Paolo Baroni e Paola Bassani
Musiche originali dal vivo Patrizia Borromeo

Durata: 50 minuti

Nelle menti dei piccoli bambini abitano grandi domande; una è: da dove nasce tutto questo mondo che abbiamo intorno?
Abbiamo studiato molti miti di creazione e poi abbiamo messo in scena un albero: un bonsai naturale, nato tra rocce di montagna.

Nelle menti dei piccoli bambini abitano grandi domande; una è: da dove nasce tutto questo mondo che abbiamo intorno?

Abbiamo studiato molti miti di creazione (africani, indiani, eschimesi, andini, orientali…) e poi abbiamo messo in scena un albero: un bonsai naturale, nato tra rocce di montagna.
Lui ha visto tutto: quando il sole è scomparso, quando vento e pioggia hanno messo tutto il mondo in disordine. Si svegliano gli animali addormentati fra i rami; aspettando che la luna ritrovi il sole, raccontano le loro storie.
Ecco il Ragno che voleva vedere cosa c’è sotto le nuvole, la Lumaca che si porta in groppa un enorme tamburo pieno d’animali e piante, il Pesce che non sapeva nuotare…

I burattini sono costruiti con radici, legni, conchiglie, sassi levigati.

Lo spettacolo è una scatola cinese, ogni frammento ne apre un altro.
Tutto si ricompone alla fine, col ritorno del sole.

Bibliografia
“Miti e Leggende” di R. Pettazzoni (Ed. Utet)

Note tecniche
Spazio scenico: 3x4x2,50 (LxPxH)
Carico elettrico: 3 KW; 220v
Montaggio: 2 ore
Smontaggio: 1 ora
Spazio oscurabile

Approfondimenti
Durante una passeggiata, in tournèe, abbiamo raccolto piccole radici-animali sul greto di un fiume, là dove sfocia nel mare.
Era un groviglio di legni bianchi, levigati con pazienza dall’acqua: ed ecco …un coniglio, un serpente, una gazzella,..
Avevano anche una voce, anch’essa portata dal mare: “Veniamo da lontano; verremo con voi!”
E così sono arrivati a Milano.
Abbiamo deciso di lavorarli, aggiungendo pezzetti di stoffe, conchiglie, vetri, corda; piccoli elementi, un colore: dovevano restare essenziali, come li avevamo trovati.
Materiali semplici, che tutti possono trovare, basta saper guardare, essere curiosi e lasciarsi suggestionare: dentro una forma se ne nascondono altre.
E poi l’albero. Un bonsai naturale, cresciuto sulle rocce di una montagna conosciuta fin dall’infanzia.
Quest’albero è sempre stato là, nella valle dell’Eco, fino a diventar secco. È grigio, contorto e possente, magico.
Intanto cresceva un’ipotesi di spettacolo: raccontare i miti della creazione con questi materiali, così fuori dal tempo.
Com’è nato il mondo?
Abbiamo pensato di rispondere a questa domanda dei bambini lasciando aperte diverse possibilità, ricercando fra i miti di culture lontane dalla nostra.
Il nostro lavoro sulle culture extraeuropee, già incominciato con gli spettacoli precedenti, ci ha incuriosito a tal punto che abbiamo deciso di avvicinarci alle origini: i miti.
Ne abbiamo letti molti (circa trecento): africani, indiani, esquimesi, andini, orientali.  Si è lavorato sull’interpretazione del mito in antropologia e psicoanalisi, cercando di capire i legami esistenti tra la nostra cultura e le altre: quante radici comuni!
Un corvo, un ragno, un baccello, un uovo; creata dall’alto, dal basso, per emersione…, la terra nasce quasi sempre per un bisogno di socialità, l’Essere primario si sente solo.
Fra tanti miti, ne abbiamo scelti tre.
Ma come fare a raccontarli, soprattutto ai bimbi piccoli?
Se simbolicamente, in psicoanalisi, il mito di creazione è rinascita, perché non partire da lì?
E se anticamente e ancor oggi, nel mondo dei bambini, la natura ha un’anima, perché non lasciarci suggestionare ascoltando i materiali ?
Abbiamo lavorato con improvvisazioni.
Questo albero secco, che ha conosciuto tante vite prima della nostra, ci ha raccontato la sua storia, di morte e di rinascita.
“…. Ci fu un vento, un giorno, che rovesciò il mondo che era prima.  Rimase però nell’aria un profumo, come una specie di memoria genetica. Il profumo di una vita nuova!..”
Ecco ripartiamo da qui.
Si risvegliano gli animali, che si erano addormentati fra i rami dell’albero e raccontano le loro storie.  Così Messer Ragno, Tene la lumaca e Tuffolo il pesce ci hanno intrattenuto narrandoci le loro interpretazioni sulle origini del mondo, aspettando che la Luna, partita per un viaggio alla ricerca del Sole, svanisca nella luce dell’Alba;  finalmente il mondo ricomincia a girare e torna la vita.
E poi, all’improvviso, è arrivato uno Gnomo, incontrato sul fiume Ticino (zona molto frequentata da gnomi); era arrabbiatissimo perché da un po’ di tempo le sue pastasciutte erano davvero troppo salate …. certo, tutto il sale del mare era finito proprio lì …
Abbiamo aggiunto un mare.
Ma chi aveva messo tutto il sale del mare in quella pastasciutta ?  Quasi sicuramente lo schifosissimo e burlone Carpaccio, ma poi …
Poi abbiamo raccontato questa storia, fatta di tante storie una dentro l’altra come una scatola cinese, ai bambini, cogliendo riflessioni e spunti ulteriori dai loro disegni e dalle loro parole, dagli interventi e dalle curiosità.
Infine, Ignazio, ha scritto il testo, regalandogli profondità e leggerezza.
Lo spettacolo ha trovato la sua unità: la parola, la musica, la scenografia, le luci; la circolarità ricercata in ognuno di questi elementi.
La luce fredda della luna e quella calda del sole riflessa sul metallo sbalzato (alluminio e ottone), danno corpo allo spazio scenico.
La musica dell’arpa (fra gli strumenti più antichi) ci è parsa suggestiva per dare suono alla natura. Patrizia ha composto la musica.
Abbiamo lavorato in molti a questo spettacolo e ognuno ha messo suggestioni, riflessioni e competenze.
In scena Paola racconta e dà vita ai personaggi, Patrizia suona l’arpa.
I bambini sono seduti a semicerchio attorno alla scena, vicini uno all’altro, a sottolineare
l’unità tra chi narra e chi ascolta.